Non ho mai avuto la passione per la montagna. Quando ero piccola e mi dicevano “Forza, scarponi ai piedi, si va a camminare” il mio umore cambiava profondamente. Sì, non capivo la bellezza di camminare per ore per poi arrivare in cima e godersi il panorama. Non mi entrava davvero in testa. Oggi, invece, è tutto diverso. Complice un compagno che ama la montagna e la Natura, forse più di quanto ami altro, spesso ci ritroviamo a fare passeggiate lunghissime, anche con Sebastiano, che non tradisce le sue origini montanare.
Quando riesco però, stacco dal lavoro alle 16 e cerco di fare percorsi più semplici, magari sfruttando i tagliafuoco e andando a cercare panorami fantastici. Sapete che dal Mottarone, proprio di fianco a casa mia, ci sono dei belvedere che hanno viste che lasciano senza fiato? Se la giornata è particolarmente tersa si possono vedere fino a sette laghi!
Ma veniamo a noi, sia che la passeggiata in programma sia di un paio d’ore, sia che duri una giornata intera, la mia sacca da montagna ha una decina di must have che non mancano mai:
- Il kway. Oh cari miei, quando la montagna in meno di 10 minuti di far scendere il peggior acquazzone della storia, voi dovete essere pronti! Si sa, in montagna servono poche cose, ma questo è uno degli indispensabili.
- Un cambio totale per Sebastiano. Lui ama rotolarsi nell’erba, esplorare piccoli dirupi e saltare nei rigagnoli d’acqua. Come mi torna alla base? Completamente sporco di terra e zuppo, ma talmente sorridente che non gli si può dire nulla. En plaid air lo cambio, cerco di pulirlo alla bene meglio, e lo cambio e spero non abbia preso un raffreddore. Sì, lo so, sono una mamma italiana ansiosa!
- Una borraccia da riempire alla prima fontanella di acqua fresca. Tappa irrinunciabile e rito di inizio passeggiata.
- Una crema adatta sia alla punture di insetto che agli eritemi solari. E sappiate che questa sarà una manna dal cielo in certe occasioni. Eggià perché a volte non basta il bacino della nanna e la storia della Piripilla per far passare un piccolo male, servono le maniere forti. Mia alleata, insostituibile, da quando l’ho comprata per la prima volta, è S.O.S Pelle del Dottor Ciccarelli. La sua composizione naturale con principi attivi derivanti da cappero, olivo e fico d’india riducono rapidamente bruciori e rossori e noi possiamo proseguire serenamente la nostra passeggiata.
- Snack e spezzafame. Io porto sempre in borsa delle barrette fatte con fragola e banana ammorbidita. Sono energetiche e sane. Se non faccio in tempo a prepararle metto sempre in borsa un pochino di pane e della marmellata ai frutti di bosco che Sebastiano adora.
- Pranzo al sacco. Qui potremmo aprire un capitolo infinito. Spesso noi ci fermiamo a mangiare in qualche rifugio, ma se proprio vogliamo farla wild porto sempre dei tramezzini caserecci con formaggio di malga o salumi ossolani. Siamo qui, non posso far altro che esaltare i sapori della zona.
- Due vecchie coperte. Di quelle con qualche buchino, che sanno di casa. In un attimo si trasformeranno in un’isola di felicità, o in tappeti volanti, dipende dalla favola del giorno.
- Un cappello. Anche se Sebastiano non lo metterà mai, io mi metto l’anima in pace e lo metto in borsa, pregando per il miracolo.
- Un coltellino svizzero. Sembrerà strano, ma noi lo usiamo tantissimo. Capita che lungo il cammino abbiamo la possibilità di fare un po’ di foraging e il coltellino in questo mi è di grandissimo aiuto.
- La macchina fotografica. Indispensabile. Per immortalare i suoi sorrisi, le sue marachelle e il suo stupore, quando arriviamo in cima.
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Colonna Sonora: Butterfly – Phibes Remix
Scritto da Federica Visconti |
Foto di Federica Visconti |
Post in collaborazione con S.O.S. Pelle del Dottor Ciccarelli
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