Se avete riscontrato degli arrossamenti cutanei sul sederino del vostro piccolo che stentano a scomparire oppure è apparso qualche sfogo nelle pieghe estendendosi anche all’area dei genitali, non vi preoccupate. Probabilmente è il vostro primo bebè e non avete mai sentito parlare della dermatite da pannolino. Una situazione più che normale e frequente in molti bambini soprattutto intorno al quinto mese di vita quando imparano a stare seduti da soli. Capita al 35% dei neonati e non è assolutamente una cosa per cui allarmarsi. La possibilità che questi arrossamenti siano il sintomo di qualche altro disturbo più grave è davvero bassissima, il più delle volte tutto si risolve con pochi semplici accorgimenti. Vediamoli insieme.
Dermatite da pannolino: cause, sintomi e aree colpite
Vi potrà succedere di riscontrare uno sfogo cutaneo squamoso sia sul sederino che in tutta l’area cutanea del pannolino talvolta arrivando anche fino all’ombelico, notare un arrossamento della pelle che al tatto sentirete anche leggermente calda e gonfia, oppure potrebbero apparire delle piccole bollicine dure insieme a lesioni rossastre più grandi. Lo sfogo che normalmente parte dalla zona perianale potrebbe estendersi su tutta l’area dei genitali sia sotto forma di macchie sparse che come un’unica grande manifestazione. Non fatevi prendere da apprensioni ingiustificate e ricorrete ad una visita specialistica solo nei casi più gravi. Ma andiamo ora a capire quali possono essere le cause di una dermatite da pannolino. Potrebbe trattarsi di una reazione allergica a creme, a detergenti, al materiale stesso del pannolino (in alcuni di essi sono presenti resine e gomme) o a profumi che utilizzate. La dermatite può inoltre essere causata da un’eccessiva assunzione di antibiotici, per qualche carenza nella dieta del bambino o anche in caso di una variazione nell’alimentazione cosa che spesso accade nella fase dello svezzamento. Ci si potrebbe trovare nel caso di un’infezione batterica, come in presenza di micosi e candidosi. Banalmente potrebbe essere dovuta ad un contatto prolungato con urina e feci oppure a causa di un ristagno eccessivo di detergenti, pomate e oli. Non ultime cause come il semplice sfregamento, la sudorazione e la variazione del pH. C’è poi la possibilità che si tratti di una normale dermatite seborroica con piccole squame giallastre estese anche in altri parti del corpo: come per la crosta lattea, nulla che debba preoccuparvi.
Come prevenire la dermatite da pannolino
Le prime regole sulla prevenzione partono da una buona igiene del bambino: è per questo che il sederino del vostro piccolo deve essere sempre asciutto e pulito. Cambiate spesso il pannolino e lavate le parti accuratamente con acqua tiepida, possibilmente senza usare detergenti aggressivi: forse non lo sapete, ma anche le salviettine profumate vanno usate con moderazione poiché contengono profumi ed alcool. Evitate di esagerare con paste a base di ossido di zinco perché non lasciano respirare la pelle, lasciate piuttosto il più possibile la pelle all’aria quindi, appena fatto il cambio o il bagnetto, aspettate sempre un po’ che il sederino sia ben asciutto ed anche quando lo asciugate, evitate di sfregare ma piuttosto tamponate morbidamente con l’asciugamano. Per lo stesso motivo di ricircolo dell’aria, evitate di stringere troppo il pannolino, meglio in caso sceglierlo più grande. Per quanto riguarda il discorso dell’alimentazione, se il bimbo è in fase di svezzamento, cercate di evitare l’insorgere di diarrea che potrebbe favorire la formazione di batteri. Nella scelta dei detergenti infine, è sempre bene utilizzare prodotti idratanti, nutrienti e delicati come ad esempio quelli della linea Lichtena dedicata ai bimbi dall’azione dermoprotettiva, da abbinare all’uso di oli naturali, utili per l’idratazione e l’elasticità della pelle.
Come curare la dermatite da pannolino
Nel caso in cui la dermatite da pannolino sia già presente, per curarla vi sarà sufficiente seguire molte delle precauzioni già indicate tra i consigli di prevenzione. Vale a dire che è sempre preferibile mantenere l’area pannolino sempre asciutta e pulita, cambiando il bimbo il più possibile. Nel caso in cui utilizziate pannolini lavabili, che presentano diversi pro e contro, lavateli con detersivi neutri senza l’aggiunta dell’ammorbidente. Dopo la pulizia ricordatevi di tamponare delicatamente con una spugna morbida evitando assolutamente di sfregare, quindi spalmate un sottile strato di una crema protettiva. Vi suggerisco di lasciare il pannolino un po’ più largo di come fareste normalmente o addirittura prenderne uno di una taglia leggermente più grande, in modo tale che sia possibile un maggior ricircolo dell’aria. Meglio ancora se invece è Estate: in tal caso allora approfittatene per lasciare il più possibile il bambino senza niente. Nel caso in cui solitamente usate pannolini usa e getta, potete provare a cambiare marca e verificare se il contatto con il nuovo prodotto migliora la cute.
Nel caso in cui il pediatra abbia riscontrato un caso di infezione batterica oppure una candidosi, sarà lui stesso a consigliarvi dei rimedi specifici come unguenti e pomate a base di antimicotici da applicare ad ogni cambio. A parte rare eccezioni, è normalmente sconsigliata la prescrizione di cortisonici topici perché apparentemente mostrano un miglioramento immediato, ma una volta sospeso il trattamento fanno riaffiorare i sintomi. Inoltre sono altamente sconsigliati per le loro controindicazioni come una sovra-infezione della dermatite e la formazione di lesioni nodulari.