“Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni”.
Si proprio così. Coelho, ne sa sempre una più del diavolo. E non sbaglia mai. Le sue frasi arrivano sempre dritte, passando per il corridoio dei pensieri e accedendo all’anticamera dei sogni.
Già, i sogni. Voi quanti ne avevate da bambine? Io tanti, troppi. Tutti mischiati, sconclusionati, senza una logica tra uno e l’altro. Messi alla rinfusa nel famoso cassetto, spesso spaiati, come i calzini.
Gli ultimi sei mesi sono stati davvero tosti, troppo. A volte mi manca il fiato per quanto siano stati pesanti. E mi sono dimenticata di sognare, spesso, troppo spesso. E proprio io, che ho fatto dei sogni la mia bandiera per quasi tutta la vita. Eppure a volte ci si dimentica, presi come si è dal quotidiano, dai problemi che fai finta di non avere.
Eppure i sogni sono energia vitale.
E’ così effimero il momento in cui ci si perde tra i pensieri, non sempre realistici, che affollano la nostra mente, ma nel contempo è così reale, forte e vero. Forse noi sognatrici abbiamo bisogno di tempo per abbandonarci e cullarci tra i pensieri, come se fosse una materia scolastica: oggi si studiano i sogni. Oggi si vaneggia e si immaginano scenari, luoghi, situazioni irreali, fatte di persone o non persone, luoghi o non luoghi, ma forse sola e pura energia.
Sì, perché le persone che sognano hanno cuori grandi, immensi. E molto spesso le altre persone faticano a riconoscerle. Faticano a vedere, faticano a capire.
Come mai tutto quel tempo perso? Come mai quell’espressione assente? Perché quella scelta?
Tutto ha una senso e peso nel mondo dei sognatori irriducibili.
Tutto ha una logica. O forse una non logica, perché chi ha detto che i pensieri razionali valgano più degli irrazionali? Chi ha fatto questa valutazione?
Io ho deciso di mettere in agenda dl tempo per sognare e nessuno potrà occupare quello spazio in agenda.
Sogno e preparo ravioli con ripieno di funghi, appena colti nel bosco.
Sogno e preparo tavole autunnali per i miei uomini, per la mia chiassosa famiglia allargata, di quelle che i piatti in piattaia non bastano mai.
Sogno e ricomincio a scrivere e a sognare, perché non ci si deve mai stancare.
Ravioli ai funghi
Per la pasta:
200g di farina di semola di grano duro
100g di farina di tipo 2
160 ml circa di acqua
1 cucchiaino di olio extravergine di oliva
Per il ripieno:
15g di funghi secchi
220g di funghi porcini
280g di patate
1 cucchiaio di parmigiano reggiano o di lievito alimentare in scaglie
1/2 cucchiaino di aglio in polvere
1 manciata di prezzemolo tritato
Sale, pepe nero e olio extravergine di oliva
Mettere in ammollo i funghi e far bollire le patate. Impastare le due farine con l’olio e l’acqua, aggiungendola poco alla volta. Una volta ottenuto un impasto elastico, lasciare riposare sotto un canovaccio e procedere con la preparazione del ripieno. Schiacciare le patate, dopo averle sbucciate, con una forchetta o con lo schiacciapatate e lasciare da parte. In una padella scaldare un filo d’olio evo, aggiungere i funghi secchi strizzati e tritati e i funghi porcini freschi tagliati a piccoli pezzi e un pizzico di sale. Cuocere a fiamma vivace, aggiungendo un filo d’acqua quando si attaccano. A fine cottura aggiungere il prezzemolo e l’aglio in polvere. Mescolare e unire alle patate schiacciate amalgamando schiacciando con una forchetta. Anche i funghi devono essere quasi una purea, pur mantenendo qualche pezzetto intero. Regolare di sale e pepe nero e aggiungere il parmigiano reggiano o il lievito alimentare in scaglie. Mescolare bene il tutto e iniziare a stendere bene la pasta. Io utilizzo la macchina l’accessorio per la pasta di @kitchenaid, comodo e semplice da impostare. Una volta terminati i ravioli farli riposare per almeno un’ora. Cuocere in acqua bollente salata per circa 5 minuti (assaggiateli!). Io li ho conditi con burro e salvia.
Grazie a Kitchenaid per aver pensato anche a un MINI Artisan, comodo e pratico. Gli accessori per la pasta poi sono così comodi che ormai non li smonto più.