Le iniziali sulle posate sono solo un’ultimo vezzo dell’arte della tavola. Piccole, eleganti e poco visibili. Le iniziali crescono e si moltiplicano. E arrivano, anzi ritornano, sulle stoviglie, proprio come era tradizione negli antichi casati.
Se le star di Hollywood mettono le loro iniziali ovunque, su qualsiasi accessorio di tendenza, anche le stoviglie possono diventare trendy ed esibire piccole lettere delicate, magari incise in posti defilati. Infatti su alcune posate e su alcuni piatti, veniva fin dall’800 inciso o dipinto lo stemma della famiglia o il monogramma con la lettera iniziale del cognome del marito.
Questo accadeva nelle famiglie nobili, ma oggi è tornato di moda acquistare oggetti con stemma e iniziali (anche nei mercatini). Una curiosità è che le le iniziali erano una storia fatta da piccoli punti sulla biancheria domestica. Pensate che nelle tovaglie si ricamavano le cifre della moglie da un lato e del marito dall’altro, stabilendo «per sempre» anche i posti a tavola.
Nel dopoguerra dall’intimità di casa le iniziali sono passate sulle camicie e sui boxer maschili. Quelle due letterine erano il simbolo di indumenti fatti su misura dalla camiciaia: erano (e devono essere) rigorosamente cucite a mano. Con questo stesso significato simbolico adesso sono il suggello della linea sartoriale (più chic, chiamarla «made to order») di Gucci, Lapo’s Wardrobe, disegnata da Frida Giannini e Lapo Elkann. «Simili dettagli – sostiene Luigi Lardini, direttore artistico della griffe Lardini – puntualizzano i contenuti di sartorialità in un momento in cui l’artigianalità è il valore più apprezzato».
Qui ho apparecchiato la tavola con le posate Sambonet con le iniziali incise: una S che non lascia molto spazio all’immaginazione. Io le adoro!
Vi lascio qui un’altra mise en place.