Appuntatevi questa meta: Altopiano del Salto.
Appuntatevi questo orario: partenza ore 4.45
Appuntatevi questo sogno: Alba all’Altopiano del Salto tra gli omini di pietra
Appuntatevelo tra le cose da fare nella vita, tra quelle importanti, perché quest’esperienza vi lascerà a bocca aperta. Camminare di notte sul sentiero bagnato di rugiada, accompagnati da mucche e cavalli ancora dormienti a destra e sinistra, vi farà assaporare quanto la Natura può essere potente ed entusiasmante. Arrivati in cima si assiste ad uno spettacolo più unico che raro: una distesa di omini di pietra, fermi, pronti ad ammirare la danza del sole, che ogni mattina, puntuale, va in scena. Queste costruzioni di pietra, che esistono da millenni, non sono altro che dei cumuli di sassi. Tante pietre messe una sopra l’altra che vanno a formare da lontano, ma anche da vicino, delle piccole costruzioni simili a uomini. Un luogo incantato, dove le parole lasciano spazio al silenzio e intorno a noi solo centinaia di costruzioni di arenaria.
Fare un giro qui sull’Altopiano del Salto, significa abbandonarsi alla pace di un luogo magico, circondati dalle vette dolomitiche, dall’erba punteggiata di rosa-lilla del colchico autunnale, dai boschi di abete rosso, cirmolo e larici; questi ultimi, poi, verso metà ottobre iniziano a cambiar colore sino ad assumere sfumature dorate, che in controluce sono una meraviglia.
Un’atmosfera unica, rilassante e avvolgente, che si può assaporare a piedi, lungo i numerosi e comodi sentieri, in mountain bike o in sella ai “biondi” cavalli avelignesi o Haflinger, originari proprio di questi luoghi.
Ammirarli in libertà nei boschi, foreste e prati dove pascolano è una delle esperienze più belle che si possa fare durante un viaggioin Alto Adige.
Haflinger deriva da Hafling (Avelengo), la località sopra vicino a Merano, in provincia di Bolzano. Secondo la tradizione in questa zona viveva, sin dal medioevo, un cavallo di taglia medio piccoladerivato dai cavalli che l’imperatore Ludovico IV fece portare in Alto Adige dal regno dei Borgognoni per donarli al figlio Ludovico, Margravio del Brandeburgo, in occasione delle sue nozze con Margherita Maultasch del Tirolo (1342). Altra fonte tramanda che il ceppo originario dell’Haflinger derivi dai cavalli che lo stesso Ludovico IV di Baviera abbandonò nel suo ritorno in Austria.
Altri, infine, narrano che gli Ostrogoti lasciarono dietro di sé numerosi cavalli nelle valli sud-tirolesi e da essi derivi l’Haflinger.
Questa razza è di una bellezza più unica che rara ed è possibile cavalcarli per rilassanti giri nella foresta nei dintorni di Avelengo. Anche con poca esperienza, affidandosi a centri ippici e a guide locali con esperienza, dopo un po’ di pratica è possibile approfittare di qualunque occasione per una passeggiata tra i prati verdi e i boschi rigogliosi con una vista spettacolare su Merano.
Durante queste escursioni è la mente quella che beneficia di più di questa esperienza. La vita moderna ci ha portato sempre più lontano dal contatto con la natura, e ci sembra normale farne a meno, ma la verità è che molteplici studi dimostrano quanto stare all’aria aperta e immersi nella natura abbia un potere antidepressivo e sia importante per l’essere umano, con conseguenze positive sulla produttività, sulla creatività e sul benessere in generale. Il cavallo è il mezzo perfetto per percepire questi benefici: durante le passeggiate non solo si è immersi nella natura, ma ci si è anche seduti letteralmente sopra. Poche cose sono paragonabili all’emozione che si prova in questi contesti. Da soli o in compagnia, si respira a pieni polmoni aria pulita e il nostro cervello inconsciamente elabora le informazioni fornite dal paesaggio, rendendoci più rilassati e positivi. I benefici di questa attività possono anche essere ricondotti a quelli dello yoga: la consapevolezza del momento presente, la respirazione, e non da ultimo la connessione con l’animale che si crea in questi momenti.
Vi lascio qui link anche di altri viaggi che ho fatto in Alto Adige.