Lana è una piccola perla incastonata tra le montagne. E’ quel paesino che non ti aspetti ci sia in Alto Adige, dove ci si immagina sempre tutto coperto da un manto bianco. E invece Lana, e la sua regione che si estende da Postal fino ad arrivare al Monte San Vigilio, passando per Cermes, Foiana e Gargazzone, è un territorio dalle mille sfaccettature che ammaliano chi ha occhi per osservare.
Posso con certezza dire che Lana, è un territorio adatto per famiglie, è quel posto ove puoi trovare la montagna nuda e cruda, ma offre anche un panorama dove incantarsi a guardare i filari dei meleti e immaginarsi in bicicletta mentre le due ruote trasportano la mente nell’armonia dei paesaggi.
La prima volta che sono stata a Lana, la mia guida mi ha detto che tutta le regione è contornata da larici e che l diametro degli aghi di queste piante e la loro disposizione fa sì che quando si muovono con il vento producono un suono armonico. Lana è proprio questo: è armonia e lo senti fino a sotto la pelle appena ci arrivi.
Dicono anche che un francese, nel secolo scorso, abbia scoperto (o inventato, non mi sono addentrata, ma la storia mi sembrava affascinante) una sorta di rilevatore di luoghi energetici (quello che ha permesso di trovare la tomba del faraone nella piramide di Cheope, o che segnala campi di energia proprio nella zona degli antichi battisteri), ma che qui non ce n’è stato bisogno e pensi che proprio nel pianoro del Monte San Vigilio ci sia una “forza” derivante dalla montagna così com’è, senza fronzoli, con boschi e profonde vallate, colori e silenzi.
La nostra vacanza di fine estate è iniziata all’Hotel Schwarzschmied fatto di legno, vetro e un circondario di piante del luogo e vigne. Siamo in centro a Lana, ma in realtà ci sentiamo a casa. Alla reception due ragazze gentilissime ci fanno accomodare in Spa, aspettando che la nostra camera sia pronta. Queste gentilezze sono quelle che ti fanno subito sentire bene, ti fanno capire che sei arrivata in un luogo che puoi chiamare casa e dove dove vai vai, incroci sguardi gentili.
La camera è ampia, spaziosa, al secondo piano, con un terrazzo con un salottino che ci permette di goderci anche le serate vista vigne e campanile. Sebastiano è entusiasta del dondolo appeso al soffitto, mi ha già chiesto di metterlo anche a casa. C’è una piscina bellissima circondata dalle vigne e da piante di rosmarino e cosmea e il profumo nei giorni in cui abbiamo soggiornato, si sentiva tutto, la pioggia che ci ha accolto ha esaltato ogni aroma.
Ci sono libri, signori libri e signore riviste a disposizione per tutti e un angolo anche per i più piccoli con libri dedicati e giochi.
C’è una sala yoga, dove ogni giorno c’è a disposizione un programma olistico da far invidia a centri specializzati.
C’è un bistrot dove pranzare e fare degustazioni di tè e vini, e poi c’è un ristorante che ogni sera propone piatti genuini, con ingredienti di stagione e ottimi nella loro semplicità. E poi la sera c’è un angolo pianoforte dove vengono organizzati dei concertini jazz, ristoro per l’anima.
Mi sento davvero di consigliare questo hotel, sia per la posizione che per la dimensione e poi c’è davvero gentilezza ovunque e forse qui tutti sono in pace con il mondo.
Anche Sebastiano lo consiglia, quindi approvato anche da bambino 7enne.
Cosa abbiamo fatto?
Ci siamo rilassati, tutti insieme. Lana è davvero speciale per questo. E abbiamo scoperto piccole eccellenze locali che ci hanno rubato il cuore.
Il primo giorno ci siamo rilassati tra spa, piscina e lezione di yoga all’Hotel Schwarzschmied e abbiamo preso le bici per girovagare nei dintorni di Lana. E’ stato bellissimo girovagare tra vigneti e meleti e percorrere tutta la ciclabile dal centro di Lana, senza dislivelli e perfetta anche con i bambini. Da Lana ho poi scoperto che partono innumerevoli piste ciclabili libere dal traffico attraverso splendidi meleti. La pista ciclabile della Valle dell’Adige con partenza da Passo Resia si snoda attraverso la Val Venosta e passando per Merano continua nella Valle dell’Adige verso sud in direzione di Bolzano e Trento.Ideale per famiglie è la strada del vino con i suoi frutteti, i paesini pittoreschi, i due laghi di Monticolo balneabili e il lago di Caldaro, offre quanto di meglio per una piacevole passeggiata senza dislivelli. Chi cerca itinerari un po’ più brevi può scegliere la ciclabile lungo il fiume Valsura a Lana. Volendo proseguire si può poi prendere la ciclabile della Valle dell’Adige che porta a Bolzano o, in direzione opposta, in Val Venosta.
Il secondo giorno, vista la pioggia siamo andati alla scoperta del Museo della Frutticoltura, meglio conosciuto come il Museo della mela. Questo museo è perfetto per i bambini, anche grazie a una piccola caccia al tesoro permanente che gli organizzatori hanno organizzato. Il Museo della frutticoltura ospita un mondo tematico interamente dedicato alla mela illustrandone la storia dall’antichità fino ai nostri giorni. Il frutto proibito dell’albero della conoscenza, nella mitologia greca è legato alla dea dell’amore e nel Medioevo diventa simbolo di potere. Nell’epoca moderna la mela perde il suo significato simbolico, ma diventa un soggetto assai diffuso e presente nell’arte, protagonista in particolare delle nature morte. La mela è al centro dell’interesse letterario di poeti come Friedrich Schiller, che nel suo Guglielmo Tell ne fa il simbolo della libertà. L’antico proverbio inglese “Una mela al giorno toglie il medico di torno” ne pone in rilievo il valore salutistico e la sua centenaria tradizione come elisir di bellezza. Ci sono davvero moltissime stanze tematiche, tutte pensate anche per incuriosire i bambini grazie all’interattività delle informazioni.
Il pomeriggio poi siamo andati in un luogo insolito che mai avrei pensato reale in Alto Adige, il Parco delle Orchidee. Sì, avete capito, bene, un luogo esotico con una vegetazione rigogliosa. Già all’ingresso ci si ritrova immersi in un’odore umido e terroso, che avvolge e catapulta in un luogo caldo, lontano. Ci viene consegnata una mappa con il percorso consigliato e tutte le meraviglie che troveremo all’interno del parco. La metto un attimo nella mia borsa, perché voglio farmi guidare liberamente. Il sentiero è comodo e adatto proprio a tutti. Fuori piove ed è tutto grigio, mentre dentro regnano i colori vivaci, le orchidee di ogni specie e colore. Siamo avvolti da una luce diffusa e da quel verde scuro acceso che mi ricorda terre lontane. Sebastiano è rapito dalla sala delle farfalle, enormi, colorate, quasi luccicanti e armoniose nei loro spostamenti leggiadri. Un luogo quasi magico.
Un’altro posto da non perdere a Lana è l’ Osteria contadina – Pfefferlechner, un luogo incredibilmente adattato e adatto al contesto. Il Pfefferlechner ci ha incantato con l’atmosfera tipica delle vere osterie contadine, Buschenschank in tedesco, con le accoglienti stube, con la rustica cantina e, incredibilmente, con la vista sulla stalla. Sì, avete letto bene, c’è una grande finestra nel mezzo del ristorante che si affaccia sulla stalla, piena di coniglietti, capretti e pecorelle. Senza dimenticare il meraviglioso Biergarten, l’ampio “giardino della birra” dove abbiamo fatto una degustazione di birre artigianali prodotte in loco eccellente.
Impossibile non fare una tappa anche al 1477 Reichhalter, citato anche da Monocle come uno dei ristoranti più interessanti al mondo.
A lana questa volta ho superato una mia grandissima paura per far felice il mio bambino e ho preso la seggiovia. Vi sembrerà cosa da poco, ma per una che soffre di vertigini è un traguardo inimmaginabile. Siamo saliti, partendo da Lana sul Monte San Vigilio con la funivia e poi abbiamo preso la seggiovia. Che emozione. Davvero. Siamo poi arrivati con una brevissima passeggiata alla famosa chiesetta per poi proseguire alla Malga Gampl, dove Sebastiano ha fatto amicizia con ogni bambino presente e noi ci siamo gustati un pranzo meravigliosamente tipico.
Che dire, per l’Alto Adige abbiamo un amore intrinseco che cresce ogni volta e contorna ogni dettaglio di ciascun viaggio che intraprendiamo in questo territorio. Perché?
Perchè sa di buono. Sa di Natale, di vero, di legno e di poesia. Sa di selvaggio, incontaminato eppure così perfetto. Sa di bambini che bevono succhi di mela freschi e di crostate di lamponi. Perché qui chi ci abita ha le gote rosse e ama le camicie scacchi. Proprio come noi.