Da oggi ho deciso di dire bandire la parola “sbrigati” dal mio vocabolario. Ho così tante liste mentali da spuntare in una giornata, così tanti appuntamenti, così tanti “to do” list che a volte non ne vengo a capo nemmeno io. Credo che a volte i miei “devo fare” siano quasi una scusa più semplice per incasellare la mia realtà in un modo di vivere che mi fa vivere più sicura, quella famosa zona di comfort che rende tutti quasi dei robottini. Io da oggi ho deciso che voglio godere delle piccole, piccolissime cose: guardare Sebastiano che cerca di costruire una torre (credo che verso i 18 anni smetterà di farlo, se non lo guardo ora, quando?), uscire a cena di più con Igor, ridere e ritrovarci dopo un inverno a rincorrere i nostri lavori, leggere un libro di pomeriggio, passeggiare lungo il Naviglio, al mattino, quando non c’è nessuno. Ieri ho letto un articolo bellissimo, molto simile a quello che sto scrivendo. La frase che mi ha più fatto paura è stata “le persone che vanno di fretta hanno una visuale limitata”… è vero. Io mi sono persa così tanto in questi anni e ora ho deciso di non perdermi nemmeno un minuto, anche il più inutile apparentemente.
Un po’ come fare una torta a metà mattina, sapendo che Sebastiano è intollerante al latte ho provato a farne una con il latte di cocco, semplice, ma credo buona, contando il fatto che la teglia è già vuota!
Torta al latte di cocco
2 uova