Otto ore di lavoro, otto ore di svago, otto ore per dormire.
Era lo slogan nato nel 1855, unendo i lavoratori di tutto il mondo nella lotta per la rivendicazione dei propri diritti.
Uno slogan urlato a gran voce dalla classe sociale del proletariato, nata dopo la Rivoluzione Industriale, che non potendo più sopportare i continui soprusi dei capitalisti, chiedeva, attraverso manifestazioni popolari, di ridurre l’orario di lavoro da 16 a 8 ore giornaliere.
In Italia si è arrivati al Regio decreto del 1923, che stabiliva la durata dell’orario lavorativo massimo in 8 ore giornaliere e 48 settimanali. Oggi con qualche modifica l’orario di otto ore quotidiane è ancora in vigore.
La situazione in Europa
Ma negli altri stati europei ci sono anche situazioni diverse.
Ad esempio in Svezia, a Göteborg,tra il 2015 e il 2017 si è tenuta una sperimentazione storica: le infermiere dell’ospedale per la cura degli anziani Svartedalens hanno lavorato per 6 ore anziché 8 per lo stesso salario.
L’esperimento ha dato risultati interessanti: da un lato le infermiere hanno dichiarato che la loro qualità della vita era drasticamente migliorata. Dall’altro, gli scettici accusavano questo modello di non essere sostenibile sul piano economico, visto che l’assunzione di altre lavoratrici ha alzato i costi del servizio tra il 10 e il 20%.
In Germania invece i metalmeccanici hanno ottenuto la settimana di 28 ore su base volontaria; in Francia l’orario di lavoro fu ridotto a 35 ore settimanali già alla fine degli anni Novanta. Oltre le 35, si va nell’orario straordinario (che si paga almeno il 10% in più).
In Olanda la settimana lavorativa è di 4 giorni, circa 29 ore di lavoro settimanali. Mentre la Norvegia è a 33 ore di lavoro a settimana, con 21 giorni di ferie pagate e 43 settimane di congedo parentale. https://sugardolls.ch
In Danimarca si lavora 33 ore a settimana! Anche se negli uffici municipali di Copenhagen è al vaglio un progetto che prevede una settimana lavorativa da 30.
Freelance
Lavorando come freelance questi orari variano moltissimo: mi sveglio alle 5 e mezza e mi capita poi di lavorare fino a tardi. Altre volte fino alle 16 quando vado a prendere Sebastiano all’asilo e ci prendiamo del tempo di qualità per fare qualcosa insieme. Altre volte ancora devo riprendere quando lui è andato a letto.
Insomma ogni giorno è diverso, ma anche qui la parola chiave resta l’organizzazione.
Mi sono chiesta spesso se lavorassi ancora come dipendente quale tipo di giornata lavorativa farebbe per me e diciamo che il modello svedese non sarebbe male per niente!
Voi in quale stato vi trovereste meglio?