Qualcuno cantava che
Sarà difficile diventar grande,
prima che lo diventi anche tu,
tu che farai tutte quelle domande
e io fingerò di saperne di più…
Ebbene sì, vederti diventare grande caro Sebastiano è davvero un’esperienza che ha dell’incredibile. Non ti nego che a volte sono davvero spiazzata dalle tue domande, come ad esempio quella di ieri sera: “Mamma, ma tu sei davvero felice?” poche semplici parole pronunciate con quella piccola bocca che in fase di capriccio diventa una bocca di drago. Eppure le hai dette. E le hai dette con cognizione di causa, dando un peso sottile al loro significato. E io non voglio dimenticare niente di questi momenti. Non voglio dimenticare, le parole, le espressioni, le foto. Voglio annotare tutto e immortalare tutto. E no, non posso ogni volta aspettare che il corriere mi consegni le foto stampate. Io voglio immortalare l’emozione in un attimo, a casa nostra. Quasi per non fermare quel circolo di amore virtuoso che si innesca partendo da te.
Ho comprato una piccola agenda che durerà per 5 anni e ogni sera scrivo quello che più mi ha colpito di te, sia le tue frasi ad effetto, che i tuoi capricci inconsolabili, sia i tuoi desideri angelici come andare in vacanza tra le stelle, perché così incontriamo il nonno, sia le tue facce buffe quando ti sorprendo con le mani nel vaso delle caramelle (letteralmente).
Le fotografie
E poi le foto. So già che tra 20 anni mi faranno rigare il viso di lacrime di tenerezza. Che potenza può avere un ricordo? Che energia può sprigionare? Immensa, ammaliante, enfatizzante.
E quindi le tue frasi buffe e i miei dubbi o emozioni di mamma che sta imparando a fare la mamma sono lì, nero su bianco, fotografia dopo fotografia.
Fortunatamente riesco ad organizzare questo piccolo lavoro molto velocemente. Grazie ai cellulari ti immortalo quasi ogni giorno: al parco, mentre metti le dita del naso (magari questo vizio lo toglieremo!), mentre dormi, mentre ridi mentre corri. La sera, quando ormai dormi, mi siedo al grande tavolone di legno che abbiamo in sala e scrivo le mie poche righe. Scelgo la foto, la stampo con la mia HP e la incollo subito. Una specie di diario della quotidianità, per sugellare anche le banalità della quotidianità che forse rendono la vita magica.
Sì, lo so a cosa stai pensando. Ho preso spunto dal quaderno che ti ha lasciato il nonno. Lui è il vero motore della creatività della nostra famiglia. Quello però è solo tuo. Lui ha voluto raccontarti la sua vita, la sua infanzia, tutto. E quello sarà il regalo più bello che avrai per i tuoi 18 anni: la memoria di qualcosa che è stato e che ti appartiene molto più di quanto pensi.
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Colonna Sonora: A model of the Universe, Johan Johansson
Scritto da Federica Visconti |
Foto di Noemi Mazzuchelli |
Post in collaborazione con HP
Progetto #ReinventMemories #HPItalia